Molto spesso le norme tecniche prescrivono al titolare dell’attività la redazione di un Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE). L’obiettivo del documento è la definizione operativa delle azioni da intraprendere in caso di emergenza, al fine di garantire la sicurezza per gli occupanti in qualunque condizione di esercizio.
Seppure a volte non sia obbligatorio, è sempre bene disporre di un PEE a cui far riferimento: non serve a nulla istallare l’impianto di sicurezza più performante se non si sa come utilizzarlo, così come non è utile disporre meccanismi di sicurezza se il personale non è coordinato in caso di emergenza. Il Piano di Emergenza ed Evacuazione colma proprio questi vuoti: in esso si definisce la sequenza operativa di azioni e reazioni che il personale dovrà conoscere e attuare in caso di emergenza.
Non solo: il PEE è anche la via più naturale per la corretta definizione delle planimetrie di emergenza, le quali devono essere coerenti con esso. Troppo spesso capita di trovare attività in cui il Piano di Emergenza e le planimetrie di emergenza non sono in accordo fra loro, con il risultato paradossale di causare più confusione che coordinamento.